Era un produttore di grande successo, un musicista vincitore di tre Grammy, rapper, cantante e imprenditore. Oggi, però, si trova in carcere con accuse gravi come abusi sessuali, violenze e sfruttamento della prostituzione, accuse che lui nega fermamente. Nonostante l’assistenza di un avvocato di alto profilo, non è riuscito a evitare la detenzione. Conosciuto con molti pseudonimi come Diddy, Puffy, Puff Daddy, P. Diddy e Love, è stato arrestato a New York lo scorso settembre ed è in attesa di giudizio. Le sue feste, tristemente leggendarie, sarebbero state teatro di violenze e orrori sotto l’effetto di droghe. Per anni, nessuno ha avuto il coraggio di opporsi a quello che è stato già definito l’Harvey Weinstein della musica.
Dal 18 febbraio, su Discovery+, è disponibile la docuserie The fall of Diddy, che esplora decenni di accuse crescenti. La serie raccoglie testimonianze di chi ha conosciuto l’artista durante gli anni del college alla Howard University, all’inizio della sua carriera con la Bad Boy Records, fino a chi lo ha incontrato al culmine della sua influenza negli ultimi anni. La struttura della docuserie, oltre al materiale di archivio, è composta da oltre 30 interviste: da coloro che lo accusano di abusi, ex amici e colleghi, fino ai dipendenti che lavoravano a stretto contatto con lui e avevano quindi una conoscenza approfondita delle sue attività quotidiane.
Tra gli intervistati ci sono D. Woods, cantante della girl band Danity Kane, che racconta per la prima volta la sua esperienza con Combs dietro le quinte; Danyel Smith, ex redattore capo della rivista VIBE Magazine, che parla per la prima volta delle presunte violenze subite dall’artista; Rodney “Lil Rod” Jones, ex produttore di Combs durante la realizzazione di Love Album, che sostiene di essere stato molestato sessualmente da Combs. Inoltre, il reverendo Conrad Tillard, una volta noto come “ministro dell’hip hop”, era consigliere spirituale del rapper Shyne quando lui, Combs e Anthony Jones, suo bodyguard, erano sotto processo per la sparatoria nel Club New York avvenuta nel 1999.
Altri intervistati includono Thalia Graves, che sostiene di essere stata violentata da Combs nell’estate del 2001 e minacciata per ottenere il suo silenzio; Jourdan Cha’Taun, chef personale di Combs dal 2007 al 2010; Natania Griffin, colpita al volto durante la sparatoria del 1999; Wardel Fenderson, ex autista personale dell’artista, che ha testimoniato che Combs ha tentato di corromperlo; Tim Patterson, amico d’infanzia di Combs, che rivela nuovi dettagli sulla sua educazione. Infine, la giornalista di Rolling Stone Cheyenne Roundtree, la giornalista Mara S. Campo, la truccatrice Mylah Morales, che afferma di aver assistito agli abusi di Combs nei confronti della cantante Cassie, conosciuta anche come Casandra Ventura, e Dr. LaJoyce Brookshire, il primo agente di Combs dal 1995 al 1997, che ha contribuito con la sua testimonianza.
Fonte: La Repubblica