Convertire i cinema in supermercati è un atto sacrilego secondo Scorsese

L’allarme per il futuro delle sale cinematografiche

Il grido di allarme per il destino delle sale cinematografiche chiuse a Roma, e non solo, ha attraversato l’oceano. Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Jane Campion, Wes Anderson e Ari Aster sono tra i firmatari di un appello pubblicato sul Corriere della Sera. Questo appello è rivolto al presidente Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni, e si unisce alle riflessioni di Renzo Piano e di molti altri nelle ultime settimane.

Un appello per la cultura

Scorsese, come primo firmatario, invita “i colleghi di tutto il mondo, direttori di festival e tutti gli operatori culturali a firmare questa lettera per salvare l’ultima possibilità di redenzione di una delle città culturali e artistiche più importanti al mondo”. Questa lettera è indirizzata anche personalmente al Presidente Sergio Mattarella e al Primo Ministro Giorgia Meloni, per impedire qualsiasi conversione degli spazi culturali di Roma.

La visione di Renzo Piano

“Come ben riflette in modo eloquente Renzo Piano sulla situazione attuale di Roma, è chiaro che il tentativo di riconvertire spazi destinati al possibile rinascimento culturale della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati è del tutto inaccettabile. Tale trasformazione rappresenterebbe una perdita irreparabile: un profondo sacrilegio non solo per la ricca storia della città, ma anche per il patrimonio culturale da lasciare alle future generazioni”.

Un invito all’azione

È nostro dovere trasformare – conclude Scorsese, sollecitato ad intervenire dal Piccolo America, in prima fila su questa emergenza – queste “cattedrali nel deserto” abbandonate in veri templi della cultura, luoghi capaci di nutrire le anime sia delle generazioni presenti che di quelle future.

 

Fonte: ANSA

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