Tribute Band Fenomeno: Guardiani del Rock e Collegamento tra Generazioni

Tribute Band Fenomeno: Guardiani del Rock e Collegamento tra Generazioni

Roma – “In un certo senso, siamo l’enciclopedia del rock dal vivo. E suoniamo la musica classica del futuro”. Queste le parole di Fabio Castaldi, fondatore e bassista dei Pink Floyd Legend, una delle formazioni romane più rinomate nel panorama internazionale delle tribute band dedicate ai miti del rock. Questo fenomeno è in piena espansione sia in Italia che nel resto del mondo, iniziato a metà degli anni ’80 quando molte band iconiche del rock avevano già smesso di esistere.

“Per questo i concerti tributo sono affollati come mai prima, con un pubblico eterogeneo per età: dal palco, mentre suoniamo, e poi in camerino dopo il live, vediamo che in platea non ci sono solo boomer, ma anche un gran numero di giovani che, per forza di cose, non hanno potuto vedere in concerto i gruppi originali”, spiega ancora Castaldi, reduce dal successo di cinque concerti a Napoli, durante un tour italiano che a marzo tocca il Sud e a maggio Roma, dove si terrà un concerto monografico su The Wall.

L’ispirazione dai Pink Floyd

Il caso della formazione romana è emblematico, considerando che i Pink Floyd sono il gruppo che più ha ispirato la nascita di tribute band in tutto il mondo. Dagli Australian Pink Floyd ai Brit Floyd, solo per citare alcuni esempi di realtà che sono regolarmente in tour in tutto il mondo, in particolare nei paesi anglofoni. Tuttavia, è praticamente impossibile tracciare una mappa completa di tutte le band che suonano il grande repertorio di Waters & Co: solo in Italia spiccano i casi dei Big One, che riscuotono grande successo anche all’estero, e i precursori Fluido Rosa, tra molti altri.

Quelli che suonano i Beatles

Non sono solo i Pink Floyd a ispirare schiere di tribute band. A partire dal fattore Beatles, per molti versi la band più importante nella storia del rock e del pop. In questo ambito, i Beatles superano nettamente i loro storici rivali, i Rolling Stones. “Forse perché la band di Jagger & Richards esiste ancora, mentre i Beatles no, come i Queen, i Pink Floyd e molte altre band che hanno segnato il corso del rock”, ipotizza Gino Castaldo, capostipite della critica della popular music. In molti casi, le tribute band colmano un vuoto che i Rolling Stones non hanno ancora lasciato.

Ma qualche eccezione c’è: in Italia, ad esempio, ci sono gli It’s Only Rock and Roll, in cui milita nientemeno che Dave Sumner, ex dei Primitives e poi dei Camaleonti. È chiaro comunque che l’onda alta di tribute band dedicate ai Beatles è pari, se non superiore, a quelle che suonano i Pink Floyd.

 

Fonte: La Repubblica

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