Il fascino di un attore senza tempo
Bello lo è sempre stato. Bravo pure. E poi ha quel tocco di originalità e genialità un po’ bohemien che ha ereditato da suo padre, uno degli attori più apprezzati e amati del cinema italiano. Negli anni Novanta lo si incontrava spesso al Caffè della Pace, il bar più alla moda in quegli anni nel cuore del centro storico di Roma.
Un debutto precoce e una carriera brillante
Nato nel 1965, sotto il segno dei Pesci, l’attore compie 60 anni oggi, 24 febbraio, e festeggerà con la moglie Sabrina. Ha debuttato a soli 17 anni nel film autobiografico “Di padre in figlio”, scritto, diretto e interpretato insieme al padre Vittorio. Ha poi studiato recitazione presso la Bottega Teatrale di Firenze. Nel 1984 ha interpretato a teatro “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini. Nel 1992 ha affiancato Monica Bellucci nel film “Ostinato destino”.
Collaborazioni e successi
Nel 1996, oltre a partecipare al film “Mi fai un favore”, ha iniziato un sodalizio artistico ereditato dall’amicizia dei rispettivi padri, che li ha visti recitare assieme in numerosi film come “Uomini senza donne”, “Facciamo Fiesta”, “Lovest”, “I miei più cari amici”, “Teste di cocco”, “Ex”, e “Natale a Beverly Hills”, oltre alla versione teatrale di “A qualcuno piace caldo”. Nel 1997 ha recitato nel film “Il bagno turco” di Ferzan Ozpetek, che ha riscosso un ottimo successo e gli ha valso molti riconoscimenti.
Riconoscimenti e impegno sociale
Nel 2008, la sua partecipazione al film “Caos Calmo”, dove ha interpretato il fratello del protagonista, gli ha fatto vincere il David di Donatello per il miglior attore non protagonista, il Ciak d’Oro, il Nastro d’argento e il Globo d’oro della stampa estera. Ha continuato la sua carriera tra teatro, film e serie tv di successo, come “I Bastardi di Pizzofalcone” e “Un Professore” del 2021, con la regia di un amico.
Un attore fuori dai social
Non ama i social media, si è cancellato da X (ex Twitter) e sta pensando di togliersi anche dagli altri. È sposato con Sabrina Knaflitz da 32 anni ed è molto attento alle questioni ecologiche che riguardano il destino del nostro pianeta. Ha anche scritto un libro “Io e i #Green Heroes” (Piemme editore), per il quale si pianterà un albero per ogni copia venduta. Ha lasciato X perché “non vuole dare neanche un euro a Elon Musk”. Al momento è attivo su Threads e Instagram, dove porta avanti “le sue piccole battaglie”.
Un cognome con una storia
In passato ha raccontato perché si è fatto aggiungere una “n” al cognome. “Il cognome originale presenta due ‘n’ ma nel corso degli anni molti film e locandine ne hanno persa una, anche a causa del regime fascista”, ha raccontato in un’intervista di alcuni anni fa. “Non ho aggiunto la ‘n’ alla fine per caso”.
Fonte: La Repubblica