Nel fantastico mondo dello Studio Ghibli, nulla è soltanto ciò che sembra: nemmeno gli esseri umani. Per Hayao Miyazaki, i personaggi antropomorfi non sono che una tela per fondere la realtà con il soprannaturale. La leggenda dell’animazione giapponese ha inserito nelle sue storie più amate molte creature più o meno verosimili, tra le quali anche i maiali. All’inizio de La città incantata (2001), infatti, i genitori di Chihiro si trasformano proprio in suini, come monito contro il consumismo e l’ingordigia. In Porco Rosso (1992), invece, la metamorfosi in maiale rappresenta l’alienazione emotiva e la disillusione.
Il simbolismo dei maiali nei film di Hayao Miyazaki: la città incantata
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Evidentemente, per Miyazaki i maiali hanno un significato speciale, e sono particolarmente efficaci per veicolare messaggi urgenti e profondi. In che modo? Cosa rappresentano questi animali nella sua visione dell’umanità? Dietro l’uso frequente di questa immagine nei film dello Studio Ghibli, si cela la volontà di rappresentare la natura degli uomini.
Nel 2002, in un’intervista con Midnight Eye, il regista ha ammesso apertamente che, secondo lui, i maiali assomigliano molto agli umani, sia nella forma fisica che nel comportamento. Ha anche aggiunto una spiegazione più leggera, scherzando su come disegnarli sia piuttosto semplice. “Questo perché sono molto più facili da disegnare di cammelli o giraffe [ride]. Penso che si adattino molto bene a ciò che voglio dire. Il comportamento dei maiali è molto simile a quello dell’uomo. Mi piacciono molto i maiali nel profondo, per i loro punti di forza e per le loro debolezze. Noi sembriamo maiali, con le nostre pance rotonde. Sono vicini a noi.”
La sua osservazione, del resto, non è puramente metaforica: studi scientifici hanno dimostrato che i maiali condividono somiglianze genetiche con gli esseri umani. Le analogie biologiche non possono che consolidare la tesi dell’autore giapponese che i suini ben rappresentino la razza umana.
Porco Rosso: il maiale come disperazione per la condizione umana
L’uso ripetuto di immagini del maiale nei film di Miyazaki, dunque, funge da specchio che riflette la natura umana, i nostri vizi e difetti, persino la possibilità di redenzione. I genitori di Chihiro, in un atto di avidità, mangiano del cibo non destinato a loro e, per questo, subiscono la metamorfosi. La trasformazione, ha chiarito il regista, sottolinea il suo disappunto per le moderne abitudini alimentari dei giapponesi ed è più un avvertimento che una punizione. Il piacere, senza restrizioni, può arrivare ad annientare l’umanità di una persona.
Con Porco Rosso ci spostiamo su un terreno più personale, dove il maiale diventa simbolo di disperazione per la condizione umana. La metamorfosi del protagonista riflette una profonda disillusione e alienazione emotiva, un tema che risuona con molti spettatori. In questo contesto, il maiale non è solo un simbolo di difetti umani, ma anche di una ricerca di significato e redenzione.
Fonte: Coming Soon