"21, vittoria, grande baldoria"
Ben Campbell (Jim Sturgess) è un brillante studente di Boston, ma i problemi finanziari gli impediscono di potersi iscrivere alla Facoltà di Medicina dell'Università di Harvard. Grazie al suo talento mnemonico e alla passione per numeri e calcoli finisce per trovarsi - quasi senza volere - nel "Blackjack Team" della sua scuola, un gruppo di studenti dotati e votati al successo, coordinato dal professor Mickey Rosa (Kevin Spacey). Il gruppo ha elaborato un complesso sistema di conteggio della carte da gioco che permette di sbancare i tavoli di blackjack nei vari casinò, in questo caso quelli di Las Vegas. I ragazzi ogni week-end volano verso la città del vizio con lo scopo di guadagnare quanti più soldi nel minor tempo possibile. Il denaro molto presto ubriacherà il giovane Ben che si farà coinvolgere più del dovuto, affascinato sia dal vizio che dalla bella Jill Taylor (Kate Bosworth), ed oserà fino a farsi notare dall'impeccabile responsabile della sicurezza Cole Williams (Laurence Fishburne, il Morpheus di Matrix), che decide di ricorrere a metodi poco ortodossi per convincere i giovani a smettere la loro attività ostacolando il Casinò ed il suo lavoro di deterrente.
"Carta..., carta..." - "Sballato!"
Dopo qualche film senza infamia e senza lode, Robert Luketic (Quel mostro di suocera nel 2005, Appuntamento da sogno nel 2004 e La rivincita delle bionde nel 2001) ci riprova con questo 21, facendo forza su un fatto di cronaca di qualche anno fa che ha isprato il romanzo Blackjack Club (Bringing Down the House) di Ben Mezrich, dal quale il film è appunto tratto.
Il regista australiano (ma di origini italo-croate) ingaggia un nome ed una garanzia come Kevin Spacey (anche co-produttore) a fare da trascinatore filosofico della storia, ambiguo e oscuro, a tratti meschino. "21, vittoria, grande baldoria" è l'esclamazione che apre le porte alla gloria e riempie il portafoglio, anche se il lavoro di Luketic appare troppo spesso distante dal vero e si ammala di finzione più del dovuto. Egli prende un classico nerd secchione da college americano, gli fa scalare le vette di un successo immediato riempiendolo di soldi e gli fa conquistare la ragazza più carina della scuola - mettendolo inevitabilmente contro i suoi amici "sfigati" storici - che trascura a favore del vizio. Un film pieno di stereotipi, con una trama vagamente prevedibile ed un finale troppo comodo. Un lavoro che richiama molto le pellicole giovanili statunitensi degli Anni Ottanta per quello che racconta ed il modo in cui si muove. La trama si tesse sull'asse Boston - Las Vegas e la doppia vita di questi studenti dediti al gioco d'azzardo, tra spostamenti in aereo, hotel di lusso ed aule da Campus universitario. Proprio qui troviamo un'altra stecca nella sinfonia di Luketic, quando Ben, contraddistinto per la sua arguzia, continua ad accumulare soldi nascondendoli dietro ad un pannello del controsoffitto della sua stanza, senza minimamente pensare ad una banca o un luogo più sicuro. Va da sè che tutte quelle banconote (circa 315.000 dollari) faranno una fine diversa dal previsto. Il conteggio delle carte, gli algoritmi e le operazioni di calcolo fanno tornare in mente un altro affascinante lungometraggio di Darren Aronofsky Pigreco - Il Teorema del delirio che fa della matematica una musa ispiratrice fortissima, quasi onirica, ma qui siamo ad altri livelli.
"Perdere... e perderemo"
Dopo l'esplosione del Texas Holdem, il Poker a budget limitato (soprattutto negli Stati Uniti ma di riflesso anche in Italia) è diventato una vera e propria moda, sfruttando anche il fascino dei canali satellitari, dei videogiochi e del cinema.
Il film prova a cavalcare un trend in rialzo e la curiosità dello spettatore sempre crescente, finendo però, viste le varie imperfezioni di gestione ed il plot troppo artefatto, a gambe all'aria e concludendo la "mano" più che con 21 punti tra le dita e la baldoria negli occhi, con un vero e proprio pugno di mosche.
La parola d'ordine quindi non è "soldi facili" (come direbbe un giovane John Connor allo sportello Bancomat in Terminator 2), ma "sacrificio". La vita aspetta spesso al varco chiedendo il biglietto all'ingresso, farla franca e passare da furbi senza ledere il prossimo è cosa da pochi. Tuttavia, buona fortuna e complimenti ai vincitori. "Sono un eroe perchè lotto tutte le ore, sono un eroe perché combatto per la pensione" canta un vivido Caparezza in un suo recente titanico brano, nel quale con malinconia ed ironica sincerità avvalora la teoria degli antieroi, gente comune che non vince ma continua a testa alta - senza barare - e fa della sconfitta la propria splendida ragione di vivere. Rien ne va plus.
DVD
Caratteristiche tecniche
Formato video: 2.40:1
Formato audio: inglese, italiano e spagnolo Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: inglese, italiano, portoghese, spagnolo
Il film, distribuito da Sony Pictures Home Entertainment in versione a due dischi (sul primo il film e i contenuti speciali, sul secondo la copia digitale che permette di scaricare il titolo su un pc), è caratterizzato da una buona qualità audio/video.
Le immagini sono dettagliate anche se a volte perdono in definizione e i colori rimangono un po' piatti in alcune situazioni, mentre si nota la presenza di rumore video nelle scene più buie. Il sonoro, per la tipologia della storia narrata, non lascia molto spazio alla spettacolarizzazione audio, offrendo comunque dialoghi ben comprensibili e musiche apprezzabili.
Contenuti speciali
I contenuti speciali di questa edizione non sono molti, anche se ben realizzati (tutti sottotitolati in italiano).
Commento del regista e dei produttori
Il cast spiega il blackjack
Una divertente clip di cinque minuti in cui gli attori spiegano come i veri professionisti giocano a Blackjack.
Dietro le quinte
Solito backstage (23 minuti) in cui si alternano scene dai luoghi delle riprese a interviste in cui i protagonisti spiegano la realizzazione del film e la vita sul set.
Viaggio nella "bella vita" - Luoghi, vestiti e lusso
Uno speciale sul rapporto tra il protagonista del film, un ragazzo semplice, e i lussi con cui entra in contatto a Las Vegas.
Trailer