La verità è scritta sul nostro volto
Lie To Me narra le vicissitudini di Cal Lightman, esperto di linguaggio corporeo e soprattutto di microespressioni, e del suo team, impegnati a risolvere casi di ogni genere: dall’assassinio di un’insegnante fino all’identificazione di fantomatici terroristi. Nel corso delle sue indagini, la squadra verrà ingaggiata dal Dipartimento della Difesa, dall’FBI, dalla Polizia ma anche da enti pubblici e privati.
I personaggi
La serie in questione è una new entry nell’affollatissimo filone investigativo, ormai sviscerato da ogni punto di vista. Ciononostante, Lie to Me offre un approccio sostanzialmente diverso: le prove e gli indizi da seguire non si ritrovano più sulla classica scena del crimine, ma sul viso dell’indiziato stesso. Lightman, interpretato dal sempre bravo Tim Roth, burbero e diretto oltre il limite dell’educazione, riesce infatti a individuare anche i più piccoli casi di divergenza, ovvero quando le componenti non verbali contraddicono ciò che viene detto a livello verbale. Ad arginare l’incontenibile socio c’è Gillian Foster (Kelli Williams), molto più politically correct e affidabile, ma che probabilmente risulta anche il personaggio più noioso fra i principali, caratterizzato in buona parte dalla difficile relazione con il marito. Con il procedere della storia emergerà sempre più il forte senso di protezione di Cal verso la sua collega e socia, sentimento che in diversi momenti della serie sembrerà sconfinare in qualcosa di più profondo. Interessante invece il contributo di Ria Torres (Monica Raymund) - scovata da Lightman in un aeroporto a controllare bagagli, e naturalmente incline a rilevare menzogne - e di Eli Loker (Brendan Hines), che al contrario ha costruito la sua conoscenza su libri e trattati. I due “aiutanti” riusciranno a scavarsi un ruolo sempre più importante nel corso degli episodi, soprattutto Ria, in cui Lightman ripone molte speranze e aspettative. Sarà proprio la ragazza a contraddire il mentore in diverse occasioni, venendo però costantemente smentita; su questa competizione si fonda il rispetto che l’uomo inizia a nutrire per la sua allieva, ma che raramente palesa. Le differenti vicende vedranno comparire poi altri personaggi che, seppur minori, ricorrono a tal punto che lo spettatore si abitua alla loro presenza, come l’assennata figlioletta adolescente di Lightman, Emily (Hayley McFarland), o Ben Reynolds (Mekhi Phifer) rude agente dell’FBI che, dopo apparizioni saltuarie nella prima serie, diventerà membro fisso nella seconda; o ancora Zoe Landau (Jennifer Beals) ex moglie di Cal che, inizialmente impegnata con un altro uomo, comincerà poi una relazione intermittente con il marito.
Un fascino divulgativo
La serie, dopo un inizio scoppiettante, perde un po’ a livello di ritmo: le storie sembrano ripetersi e anche le modalità di risoluzione di ogni caso cominciano ad assomigliarsi un po’ tutte. Ciononostante, non si può certo attribuire una valutazione negativa a questo prodotto, che riesce ad avvicinare gli spettatori a “scienze” non molto frequentate quali cinesica, prossemica e semiotica. È infatti effettuata al meglio la trasposizione sullo schermo dei poco conosciuti studi di Paul Elkman sul collegamento tra emozioni ed espressioni facciali, con spiegazioni chiare e concise, accessibili al grande pubblico. Il valore aggiunto di questa serie risiede infatti nella curiosità che suscita nello spettatore, contagiato dal fascino della materia trattata e, perché no, anche dallo charme di chi la tratta (Tim Roth su tutti).
Lista episodi: Lie to Me - Stagione 1
Ep.1 Mentire per amore (Pilot)
Ep.2 Dire la cosa giusta (Moral Waiver)
Ep.3 Segreti di famiglia (A Perfect Score)
Ep.4 Amore in pericolo (Love Always)
Ep.5 Rivelazioni pericolose (Unchained)
Ep.6 Insospettabile (Do No Harm)
Ep.7 La scelta più giusta (The Best Policy)
Ep.8 L'inganno (Depraved Heart)
Ep.9 L'amore non ha prezzo (Life Is Priceless)
Ep.10 Dietro le spalle (The Better Half)
Ep.11 Fuoco amico (Undercover)
Ep.12 Serial killer (Blinded)
Ep.13 Sotto assedio