Sopra e sotto le tavole del palcoscenico
Tra i gotici sotterranei e le luci della ribalta dell'Opera Populaire parigina si consuma la tragica vicenda del Fantasma dell'Opera, compositore tanto geniale quanto orribilmente sfigurato. Il fantasma vive solo per il teatro, la musica e Christine, ballerina di seconda fila che, grazie al misterioso musicista, si afferma come cantante talentuosa. Nel ménage s’inserisce anche il mecenate del teatro, Raoul, amore giovanile e sogno romantico di Christine...
Il racconto è ambientato nel 1870. Il prologo e l'epilogo nel 1919. La passione e il ricordo non hanno tempo e sopravvivono all'impietoso scorrere della storia…
Un personaggio-icona
Il Fantasma dell'Opera è uno di quei personaggi mitici, abitatori dell'immaginario collettivo, come Don Chisciotte o Amleto: tutti possono dire di conoscerli anche senza sapere chi è Cervantes o senza aver mai letto Shakespeare. Queste icone, indipendentemente dalla loro origine (sia essa letteraria, teatrale, cinematografica o fumettistica), si muovono sempre con agilità fra i testi. Proposti in forme e modi diversi, vivono al di sopra dalle opere che raccontano le loro affascinanti e suggestive peripezie. Tutti ricordano almeno una versione cinematografica ispirata a Le Fantôme de l'Opéra: su tutte quella del 1925 di Rupert Julian con l'epocale interpretazione di Lon Chaney.
Dai teatri di Broadway e Londra allo schermo cinematografico
Eccoci dunque dinnanzi all'ennesimo film tratto dal romanzo del 1910 di Gaston Leroux. In realtà la sceneggiatura si basa sull'omonimo musical del 1986 scritto e prodotto dal famoso impresario-autore Andrew Lloyd Webber, che ha adattato per il cinema il proprio spettacolo teatrale affidando la regia a Joel Schumacher, un rodato artigiano-intrattenitore.
Il film, da un punto visivo e fotografico, è magniloquente e oleografico. I colori patinati e brillanti sono enfatizzati dai turbinosi e virtuosistici movimenti di macchina (aiutati dalla tecnologia digitale). Il passato ottocentesco è coloratissimo, come in un ricordo allucinato. Le sequenze ambientate dopo la Grande Guerra sono invece in un bianco e nero granuloso che vorrebbe simulare digitalmente l'effetto del cinema delle origini. Tutto è ingenuamente e grossolanamente sopra le righe. Davvero infelice la scelta del produttore Webber di tradurre le canzoni in varie lingue (tra cui l'italiano) in vista di una distribuzione internazionale: imperdonabile trasformazione per chi apprezza il musical originale e goffissimo effetto di “fuori sincrono” del labiale degli attori, percepibile anche dallo spettatore più miope e distratto. Il film in italiano è inguardabile.
Blu-Ray
Caratteristiche tecniche
Formato video: 16/9 1080 24p
Formato audio: inglese e italiano DTS-HD Master Audio 7.1
Sottotitoli: inglese, italiano
La qualità video del Blu-ray è ottima e rende onore all'aspetto visivo ed estetizzante del film. Nulla da eccepire sul sonoro.
Contenuti speciali
Interviste al cast artistico e tecnico
Making of
Backstage doppiaggio
Trailer