Ehy, Mr. Sandman, bring me a dream
Babbo Natale, la Fatina dei denti, il Coniglio di Pasqua e Sandman proteggono i bambini di tutto il mondo, offrendo loro non solo i doni materiali ma anche la capacità di meravigliarsi, di fantasticare, di sperare, di sognare. Li ha scelti tanto tempo fa l'Uomo nella Luna, il saggio osservatore delle vicende terrestri. Accade, però, che ora l'Uomo Nero (Pitch, da pitch black, buio pesto) sia deciso a scalzarli, seminando la paura nelle menti dei bambini e trasformando i loro sogni d'oro in incubi neri come la pece. Per tentare di fermarlo, l'Uomo nella Luna ha indicato alle quattro Leggende l'aiuto di un quinto "guardiano": lo scanzonato e dispettoso Jack Frost. Tuttavia, Jack non si crede all'altezza del compito; i bambini nemmeno lo vedono, non hanno mai creduto in lui. Per capire davvero chi può diventare, Jack deve prima capire chi è stato e risalire ai suoi ricordi d'infanzia, quando era ancora un bambino normale.
Visivamente impeccabile, ma...
Nel lontano 1998, la figlia di William Joyce gli chiese se Babbo Natale e il Coniglietto pasquale si conoscessero. E lui rispose "sì". La curiosità di una bambina si è tramutata in vera e propria magia letteraria quando questo padre - famoso scrittore, drammaturgo e illustratore - ha deciso di scrivere le 13 storie che compongono l'opera Guardians of Childhood, nelle quali Joyce racconta le avventure di cinque dei miti più amati dai bambini: Babbo Natale (Nord), il Coniglietto di Pasqua, la Fata dei dentini (Dentolina), Sandman (Sandy) e Jack Frost. A portare al cinema queste avventure è stata la Dreamworks di Spielberg: Peter Ramsey, storyboard artist per Minority Report e A.I. Intelligenza Artificiale, assieme ai suoi collaboratori, si è assunto la responsabilità di rappresentare su pellicola i miti più classici e più noti dei bambini.
Il film ha alcuni punti di forza ma anche notevoli difetti. Indubbiamente, l'aspetto più riuscito è dovuto alla scelta della Dreamworks di caratterizzare appieno questi cinque protagonisti che sono conosciuti iconograficamente da chiunque in tutto il mondo ma dei quali, in effetti, non si conoscono le origini. Particolare il fatto che ogni personaggio abbia degli elementi peculiari - che si riflettono anche nei luoghi dove essi vivono - e abbiano un background talmente accurato da convincere lo spettatore a seguirne le gesta.
Altro punto di forza, ben chiaro sin dal trailer, è la potenza delle immagini; fotografia, colori, effetti speciali e un 3D che non lascia assolutamente indifferenti, condensano al meglio questa storia ma - e qui si arriva alle note dolenti - non ne risaltano la magia. Perché, di fatto, siamo di fronte a una fiaba classica, di fronte alla quale nessun bambino potrebbe restare impassibile: la continua lotta dei buoni contro il male, qui impersonato da un british boogey-man che strizza l'occhio all'inquietante Voldemort della saga di Harry Potter. Buoni che, tuttavia, possono ben poco nel momento in cui i bambini smettono di credere in loro e nei loro poteri: ed è proprio qui che entra in campo la magia dell'immaginazione, potere immenso, fonte di ispirazione indistruttibile che si carica di una forte valenza moralistica. Ma nonostante tutti questi ottimi propositi, il film è gravato da una retorica fastidiosa, quasi noiosa: i personaggi, seppure ben caratterizzati, diventano quasi ridicoli nel continuo sforzo della storia di renderli originali a tutti i costi, e diversi dalle icone cui siamo abituati. E laddove il film potrebbe affascinare i bambini, rischierà di annoiare gli adulti che li accompagneranno: molto poche le gag - tra l'altro, mal riuscite e poco convincenti - e decisamente poco avvincente come prodotto che, tanto per non smentirsi, si concede anche un ulteriore scivolone retorico nel finale.
Fortemente consigliata la visione del film nella sua versione originale per godersi, almeno, il doppiaggio di attori quali Alec Baldwin (Babbo Natale), Hugh Jackman (Coniglio di Pasqua), Chris Pine (Jack Frost), Isla Fisher (Dentolina) e Jude Law (L'uomo nero).