Il grande Gatsby

Voto: 3/5 - 
Titolo Originale: The Great Gatsby
Un film di Baz Luhrmann. Sceneggiatura: Baz Luhrmann, Craig Pearce
Genere: Drammatico, Sentimentale - Stati Uniti, Australia (2012)
Produzione: Bazmark Films, Red Wagon Productions, Village Roadshow Pictures. 
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data Uscita cinema: 16/05/2013
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«Mi piacciono le grandi feste. Sono così intime. Nelle feste piccole non c'è intimità.»
Primavera del 1922. Nick Carraway (Tobey Maguire), aspirante scrittore, si trasferisce a New York per lavorare nella finanza, e prende in affitto una casa a West Egg, località che si affaccia sullo stretto di Long Island. Il suo giardino confina con quello, maestoso, di Jay Gatsby (Leonardo Di Caprio), uomo dal passato enigmatico che ha accumulato grandi ricchezze. Sulla costa opposta dello stretto, esattamente di fronte alle case di Gatsby e Nick, vive la cugina di quest'ultimo, Daisy (Carey Mulligan), insieme a suo marito Tom Buchanan (Joel Edgerton), vecchio amico e compagno di studi di Nick. In visita da loro, Nick conosce Jordan Baker (Elizabeth Debicki), golfista spigliata e affascinante, che Daisy vorrebbe spingere tra le sue braccia.
Jordan è un'assidua frequentatrice delle grandi feste che Gatsby organizza nella sua magione, ed è proprio durante una di esse, alla quale è stato invitato anche Nick, che la ragazza scopre la verità: Gatsby ha bisogno dell'aiuto di Nick per avvicinarsi a Daisy, suo grande amore mai dimenticato...

"Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato."
È un melodramma fiammeggiante e vorticoso quello plasmato dalle mani di Baz Luhrmann, e non c'è da stupirsi che, attraverso gli occhi di un regista grezzo ed eccessivo come lui, l'Età del Jazz di Fitzgerald divenga l'Età dell'Hip Hop, e Il grande Gatsby perda almeno alcune delle sue sfumature narrative.
Cronaca di un'epoca decadente, avviata sui binari dell'autodistruzione (la crisi del '29) come un treno che corre verso un ponte interrotto, la storia impossibile di Gatsby e Daisy viene semplificata, forse banalizzata da Luhrmann per valorizzarne i vertici melodrammatici, a scapito della visione d'insieme, confusa e diluita nel vortice edonistico delle feste, della licenziosità e dello sfarzo inusitato. Luhrmann è certamente abilissimo a ritrarre lo sfavillante dispendio di energie, denaro e tempo della classe egemone, apertamente razzista e reazionaria, che tratta la città come un parco giochi e poi si ritira nel bianco abbacinante delle proprie torri d'avorio, ma non possiede la grazia necessaria a delinearne i risvolti emotivi; inevitabile, allora, che il rapporto tra Gatsby e Nick ne risulti appiattito, o che lo scenario storico-culturale alle loro spalle resti, nella maggior parte dei casi, solo un fondale animato, scintillante di colori primari e grafica computerizzata.
In ogni caso, la ricontestualizzazione musicale operata dal regista - non così diversa da quella di Moulin Rouge! - è talmente insistita da risultare debordante, e le soluzioni formali rispecchiano il medesimo approccio: non si può negare, insomma, che la rilettura di Luhrmann abbia un suo fascino ammaliante e peccaminoso, anche quando tradisce l'eleganza del romanzo con la sonorità truce e martellante della musica elettronica, o quando la macchina da presa azzarda inquadrature o spostamenti vertiginosi sui cieli di New York, fra le auto impegnate in folli sorpassi e tra i corpi pulsanti degli invitati di Gatsby. Il 3D, in tal senso, non serve a riprodurre la spazialità teatrale degli attori in scena (e infatti è quasi impalpabile nelle sequenze al chiuso), bensì a spettacolarizzare i panorami e i virtuosismi registici, proiettando il nostro sguardo in profondità.
Esaurite e sfogate le ambizioni spettacolari, è nell'epilogo che Il grande Gatsby recupera malinconia e spessore emotivo: qui, tra i ricordi di Nick e la ben nota sorte di Gatsby, entrambi i personaggi assumono in pieno il loro status di "stranieri in terra straniera", baluardi di umanità in un mondo barbaro. In particolare Gatsby, con la sua incrollabile speranza, il suo romanticismo sincero e disperato, la sua solitudine irrimediabile, prende le fattezze dell'eroe tragico, e attira su di sé un doveroso senso di empatia, persino di tenerezza. Di Caprio è ovviamente strepitoso nel riprodurre sia l'intimo tormento del protagonista sia la maschera di rispettabilità e apparente equilibrio che è costretto a indossare nei rapporti sociali, dietro a cui si cela una natura genuina, fragile, che guarda al passato come se quello potesse magicamente tornare, mutando in un futuro radioso. Peccato che attorno a lui non ci sia un sistema di valori disposto ad assecondarlo.
Davvero ispirato è anche il resto del cast: ogni personaggio calza accuratamente sul volto e sul corpo del suo interprete, dall'ambigua innocenza di Daisy/Carey Mulligan alla spigolosità sfuggente di Jordan/Elizabeth Debicki, dall'estraniata mitezza di Nick/Tobey Maguire al rude tradizionalismo di Tom/Joel Edgerton, passando per la volgarità ostentata di Mirtle/Isla Fisher.
Pur con i suoi limiti, merita la visione.
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  • Numero commenti: 115
  • Key Paradise
    Key Paradise
    Livello: 0
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    a distanza di 6 giorni non mi sono raffreddato per niente
  • Price
    Price
    Livello: 0
    N° Post: 3854
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    Originariamente scritto da Key Paradise
    scrivo a caldo, molto a caldo, però devo scriverlo: bellissimo un melò coi controfiocchi (ma anche fiocchettini e fiori). certo, gran parte del merito ce l'ha il romanzo. ma la capacità di portare su schermo l'adrenalina della corsa in auto o di ribaltare e smascherare i personaggi nello scontro verbale al plaza (lodi sperticate per dicaprio, in questo caso), giusto per fare due esempi, va attribuita a questa trasposizione
    così a caldo che t'ha bruciato il cervello
  • Hushabye
    Hushabye
    Livello: 0
    N° Post: 5395
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    Originariamente scritto da Key Paradise
    scrivo a caldo, molto a caldo,
    troppo a caldo
  • Worthless
    Worthless
    Livello: 4
    N° Post: 12244
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    un gran bel film, mi è piaciuto motlissimo.
  • Key Paradise
    Key Paradise
    Livello: 0
    N° Post: 3635
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    scrivo a caldo, molto a caldo, però devo scriverlo: bellissimo un melò coi controfiocchi (ma anche fiocchettini e fiori). certo, gran parte del merito ce l'ha il romanzo. ma la capacità di portare su schermo l'adrenalina della corsa in auto o di ribaltare e smascherare i personaggi nello scontro verbale al plaza (lodi sperticate per dicaprio, in questo caso), giusto per fare due esempi, va attribuita a questa trasposizione
  • Quattro
    Quattro
    Moderatore
    N° Post: 8442
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    Originariamente scritto da respawin
    Non ho visto nessuno dei film, lessi il ibro in inglese e non mi piacque .......... il film com'è?
  • Charlz
    Charlz
    Livello: 7
    N° Post: 6562
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    A me è piaciuto... sarò strano io.
  • XMatt
    XMatt
    Livello: 0
    N° Post: 7439
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    Originariamente scritto da respawin
    Non ho visto nessuno dei film, lessi il ibro in inglese e non mi piacque .......... il film com'è?


    Leggi le pagine precedenti, in particolare i miei commenti per avere un parere diverso dal coro e poi tutto il resto
    Comunque il punto è che è praticamente una fiaba. Analizzando la struttura narrativa ha gli stessi programmi narrativi delle fiabe classiche. Il punto è che il romanzo era più raffinato e con altri temi, qua penso che c'era la volontà,oltre la prima parte nel rappresentare la modernità e la mondanità con la stessa potenza che avevano al tempo,relativamente agli anni '20, di fondare l'attenzione sulla storia d'amore e sul carattere di Gatsby,e quindi sul significato di fondo (speranza o illusione?) Emblematica è la scena con la canzone di Lana,quella è fatta veramente benissimo, toccante.
  • respawin
    respawin
    Livello: 0
    N° Post: 6025
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    Non ho visto nessuno dei film, lessi il ibro in inglese e non mi piacque .......... il film com'è?
  • Chippen
    Chippen
    Livello: 0
    N° Post: 10784
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    Originariamente scritto da Diego_
    non concordo con chi loda l'ost: alla lunga risulta ridondante, in alcune scelte più che mai discutibile. Certo, il regista ha fatto al sua scelta di rendere gli anni ruggenti in quella maniera, con quella fotografia e regia moderna e dinamica. Gli anni ruggenti in fondo erano quello in USA ed a New York, Però io avrei optato per scelte più fini, ed eteree in alcuni casi, rispettando quella che è la finezza Fitgeraldiana. Apprrezzo la relativa fedelatà al romanzo
    Esattamente quello che mi aspettavo anche io e che ho detto quando ho visto il film.
  • Ouroboros
    Ouroboros
    Livello: 0
    N° Post: 3731
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    Film orrendo Inviato dal mio GT-N7100 con Tapatalk 2
  • Diego_
    Diego_
    Livello: 5
    N° Post: 14539
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    Più che altro se uno consoce il romanzo non avrebbbe mai immaginato Nick con la faccia ed i modi di Maguire. Parlo da grande estimatore di Ftzgerald: prima parte del film molto ma molto discutibile, in diverse scelte. Ultima parte più fascinosa, in cui si riprende un po. Nel complesso strappa la sufficienza c'è, anche per Di Caprio,sempre all'altezza... ma mi aspettavo di meglio. non concordo con chi loda l'ost: alla lunga risulta ridondante, in alcune scelte più che mai discutibile. Certo, il regista ha fatto al sua scelta di rendere gli anni ruggenti in quella maniera, con quella fotografia e regia moderna e dinamica. Gli anni ruggenti in fondo erano quello in USA ed a New York, Però io avrei optato per scelte più fini, ed eteree in alcuni casi, rispettando quella che è la finezza Fitgeraldiana. Apprrezzo la relativa fedelatà al romanzo
  • MasterTuri
    MasterTuri
    Livello: 2
    N° Post: 9005
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    Originariamente scritto da L' Alde
    Premessa: non ho letto il libro, ma posso dire che è un gran bel film. DiCaprio bravissimo ed ost tutto sommato ben fatta, anche se a tratti Luhrmann esaspera decisamente troppo. PS: a sentire i vostri commenti non so se ad irritarmi (perché alla lunga era pesante) sia stato il personaggio (Carraway) o l' attore(Maguire)
    Sicuramente Maguire, davvero. Film che mi è piaciuto parecchio, ma se non ci fosse stato lui sarebbe stato eccezionale per quanto mi riguarda. Odio quell'attore. Lo odio, e ha rovinato (in buona parte) un bel film.
  • MatKam
    MatKam
    Livello: 0
    N° Post: 1074
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    non ho letto il libro, non ho visto quello con redford, ma questo mi è piaciuto parecchio. note negative "il vecchio mio" ripetuto alla nausea e la Mulligan.. 7,5
  • Goodfella
    Goodfella
    Moderatore
    N° Post: 2132
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    no, per niente
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