La grande bellezza

Voto: 4/5 - 
Titolo Originale: La grande bellezza
Un film di Paolo Sorrentino. Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Genere: Drammatico - Italia (2013) Durata: 142min.
Produzione: Indigo Film, Medusa Film, Babe Films, Pathé. 
Distribuzione: Medusa Film
Data Uscita cinema: 21/05/2013
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«Io non volevo essere semplicemente un mondano, volevo essere il Re dei mondani.»
Dopo aver compiuto 65 anni, Jep Gambardella (Toni Servillo) fa un bilancio della propria vita: ha scritto un solo romanzo, senza mai pensare di farne seguire un altro, lavora svogliatamente come giornalista, si tuffa pigramente ogni sera nella mondanità di Roma, circondato più da conoscenti che non veri e propri amici, e va a letto quando le persone ordinarie si alzano.

«Non volevo solo partecipare alle feste, volevo avere il potere di farle fallire.»
A metà strada tra Cafonal e la dolce vita felliniana, Paolo Sorrentino racconta Roma, la città dove meraviglia e squallore viaggiano a braccetto, sacro e profano convivono non senza qualche difficoltà, e il confine tra poesia e volgarità è sempre molto labile.
Jep Gambardella ci guida attraverso la vita notturna della città eterna con il suo sguardo annoiato, con il suo incalzare lento e indolente, rassegnato alla vacuità del proprio presente, rimpiangendo un passato fatto di troppe ambizioni andate disilluse. Lo sguardo di Jep è lo sguardo di Sorrentino che, intelligentemente, scevro da qualsiasi facile moralismo, osserva come un entomologo il vasto e colorato campionario di miserie umane che popolano la sua storia.
Il debito nei confronti di Fellini (La dolce vita, ma anche il troppo spesso dimenticato Roma) è evidente fin dalla struttura narrativa che La grande bellezza adotta, rifuggendo la struttura drammaturgica tradizionale, procedendo invece per accumulo di episodi e situazioni, incorniciati da un prologo e da un epilogo.
Ma tra una citazione e l’altra, omaggi più o meno velati e ammiccamenti di vario genere, Sorrentino riesce a distaccarsi dal suo modello di riferimento e a regalarci un’opera molto personale, sicuramente imperfetta ma non per questo meno potente e importante.
La grande bellezza è un film profondamente disperato, caustico e dolente: se in Fellini l’avvilimento esistenziale della borghesia romana era parzialmente mitigato da un’opulenta facciata di progresso, di benessere e di cambiamento storico, in Sorrentino tale parvenza viene a mancare. Non c’è speranza nel futuro, non c’è l’entusiasmo effimero verso la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova: rimane solo l’apatica accettazione di uno status quo avvilente e grossolano.
Jep ha cercato per tutta la sua vita quella grande bellezza capace di elevare lo spirito, di riscattare un’esistenza di compromessi al ribasso, ma puntualmente le sue attese sono state deluse.
Non sembra esserci spazio per la bellezza al mondo d’oggi, e le sue varie forme che si manifestano dinnanzi al cammino del protagonista sono destinate a essere estemporanee, schiacciate da un presente mortifero e abbruttente: confinate nel limbo di un passato troppo sfuggevole e lontano (il primo amore di Jep, la gloria dei nobili decaduti ridotti a far le comparse in cene di gala) o abbandonate a loro stesse e arroccate in luoghi dimenticati (le bellezze artistiche della città), o inevitabilmente mortificate e sconfitte (come i personaggi di Sabrina Ferilli e Carlo Verdone).
Con La grande bellezza, Sorrentino si conferma uno degli autori più inventivi e originali dell’asettico panorama italiano contemporaneo, nonché uno straordinario direttore di attori, capace di valorizzare al meglio tutti gli interpreti, anche quelli relegati in ruoli minori: da Carlo Buccirosso a Roberto Herlitzka, da Galatea Ranzi a Iaia Forte, senza dimenticare i già citati, splendidi, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli (cui sono affidati i due personaggi più interessanti), mentre sembra superfluo sottolineare ancora una volta la grandezza di un attore come Toni Servillo, disincantato Virgilio che si muove senza scopo e senza meta.
Eppure il film di Paolo Sorrentino è frenato da una scrittura a tratti troppo letteraria, invadente nel suo sottolineare in maniera superflua certe sfumature, in cui dialoghi e ricerca visiva non si compensano l’un l’altro ma si sovrappongono, quasi come se il regista e sceneggiatore avesse paura che certi passaggi non fossero abbastanza chiari. E nella seconda parte l’affresco sorrentiniano mostra un po’ la corda, rischia di scadere nel bozzettismo e diventare didascalico, salvo risollevarsi con un finale convincente ed emozionante.
Diseguale, imperfetto, amaro, caustico e grottesco, La grande bellezza è un film che probabilmente colpisce più la testa che non la pancia o il cuore, bellissimo pur nel suo precario equilibrio interno, i cui pregi comunque compensano alla grande i pur evidenti difetti.
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  • Numero commenti: 30
  • Pey j
    Pey j
    Livello: 4
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    Mi è sembrato di quando puntando al sofisticato si ottiene il banale se non il balordo. Movimenti di camera pesantemente continui e gratuiti, inquadrature sempre protagoniste anziché al servizio del film (non dico della storia, perché - d'accordo - non c'è una storia), montate senza alcun ritmo/respiro: a tratti è una sciatta proiezione di diapositive, a tratti un videoclip tra il musicale e il pubblicitario.
    Ma la cosa che mi ha irritato di più è l'insipienza, la prevedibilità dei dialoghi/monologhi/voci: quel briciolo di ironia grottesca che vi si respira pare proprio involontario.
    Nonostante la nana sul tetto e altre maschere infilate senza un perché concreto, per me il film non raggiunge un'armonia fra le diverse cifre, risultando distante ma non abbastanza da far male per critica lucidità o da trasportare in una dimensione altra (onirica, surreale...); farsesco ma senza colpo ferire che non fosse acquisito e digerito a priori; leccato, frammentariamente e scompostamente ricercato (certe acrobazie di macchina sono tanto antiestetiche quanto immotivate), ma non bello.
    Vano e vanitoso. Un colpo a salve, che non racconta - per scelta, e va bene - ma che non stuzzica nessuna corda.
  • il pastore
    il pastore
    Livello: 0
    N° Post: 975
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    Originariamente scritto da Lucignolo
    E riguardo i camei eccellenti: ma come si è ridotta Serena Grandi? *_*

    ,beh sì,ci mancava solo Laura Antonelli per chiudere il quadro
    Ma vogliamo parlare del brivido della Adrant,la musa di truffò,incontrata e salutata quasi timidamente sulla via


    Originariamente scritto da Price
    finalmente l'ho visto
    allora, non riesco a dire "non mi è piaciuto" perché sicuramente non è così. il sorrentino di una grande bellezza è, fortunatamente, distante da quello di this must be the place, cioè alcuni vizi e vezzi sono rimasti ( troppo ridondante a livello tecnico ) ma, al contrario del film con Penn, si è liberato di quell'aura finta ingenua che tanto mi aveva infastidito. Dovendo essere rapido ed indolore direi che questo film funziona a metà; Servillo è enorme e spesso la storia e le scene funzionano anche solo alla sua presenza sullo schermo. Purtroppo però spesso ci si dilunga troppo su alcuni aspetti narrativi e questa cosa, secondo me, rende il film eccessivamente pesante. Ho avvertito questa "pesantezza" soprattutto dalla morte della Ferilli in poi; mi è sembrato che li cominciassero ad assottigliarsi le cose da dire, si tirasse tutto un po' troppo per i capelli mettendo in atto una pantomima troppo snob per quella che la normalità del finale ( e questa roba c'era anche in TMBTP).
    Insomma, il film mi è piaciuto abbastanza
    Sicuramente mi aspettavo di peggio dopo aver letto le critiche in giro

    Price sono grossomodo d'accordo con quanto dici,secondo me sull'"aura finta ingenua" del precedente film hanno influenzato le controparti americane
    Il finale lo trovo poco incisivo,molto già visto e che non fa presa come dovrebbe,vista la mole del film

    Ma a nessuno è piaciuta l'interpretazione della Ferilli?
    Servillo invece ce lo invidiano ovunque
  • Price
    Price
    Livello: 0
    N° Post: 3854
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    finalmente l'ho visto allora, non riesco a dire "non mi è piaciuto" perché sicuramente non è così. il sorrentino di una grande bellezza è, fortunatamente, distante da quello di this must be the place, cioè alcuni vizi e vezzi sono rimasti ( troppo ridondante a livello tecnico ) ma, al contrario del film con Penn, si è liberato di quell'aura finta ingenua che tanto mi aveva infastidito. Dovendo essere rapido ed indolore direi che questo film funziona a metà; Servillo è enorme e spesso la storia e le scene funzionano anche solo alla sua presenza sullo schermo. Purtroppo però spesso ci si dilunga troppo su alcuni aspetti narrativi e questa cosa, secondo me, rende il film eccessivamente pesante. Ho avvertito questa "pesantezza" soprattutto dalla morte della Ferilli in poi; mi è sembrato che li cominciassero ad assottigliarsi le cose da dire, si tirasse tutto un po' troppo per i capelli mettendo in atto una pantomima troppo snob per quella che la normalità del finale ( e questa roba c'era anche in TMBTP). Insomma, il film mi è piaciuto abbastanza Sicuramente mi aspettavo di peggio dopo aver letto le critiche in giro
  • Lucignolo
    Lucignolo
    Moderatore
    N° Post: 10016
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    E riguardo i camei eccellenti: ma come si è ridotta Serena Grandi? *_*
  • Chippen
    Chippen
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    N° Post: 10784
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    Visto oggi al cinema,film curato tecnicamente fino all'estremo,molto ricercato,vari zoom,rallenty,stacchi inaspettati,molto "bello" sia tecnicamente che come fotografia e montaggio...veramente di primissimo livello sotto quest'aspetto...

    Per il resto poi è un film molto incentrato sul protagonista...e sul suo sviluppo,la trama che c'è intorno è solamente uno specchietto per le allodole.

    In ogni caso ha spunti interessanti,fa riflettere sotto molti punti di vista e lancia anche messaggi importanti.

    Sinceramente mi ha stonato solo un pò nel finale l'inserimento di quella
    Spoiler:
    suora santona,che boh secondo me potevano anche risparmiarsi..
    si perde nel finale un pò,ma nel complesso mi è piaciuto molto...

    E' uno di quei film che finiti a vederli avresti voglia di rivedere ancora per capire bene fino a che punto ti sia piaciuto...
  • Hushabye
    Hushabye
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    N° Post: 5423
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    Originariamente scritto da nozem
    link please
    l'hanno mandato in onda in quel programma che c'è quando entri su cineblog,non so se ci sia su you tube
  • nozem
    nozem
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    N° Post: 3355
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    Originariamente scritto da Hushabye
    ma ho visto ora su cineblog il trailer del film con tutte le scene tagliate,sembravano migliori di molte finite nel film
    link please
  • Hushabye
    Hushabye
    Livello: 0
    N° Post: 5423
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    ma ho visto ora su cineblog il trailer del film con tutte le scene tagliate,sembravano migliori di molte finite nel film
  • Lucignolo
    Lucignolo
    Moderatore
    N° Post: 10016
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    Cmq le scene notturne sono pregevoli, quella iniziale è incredibile onestamente parlando Poi vabbè...io sono romano e vedere Servillo fare ora capolino sul Colosseo, ora passeggiare sul lungotevere in una mattina chiara e quasi da sogno è un cioccolatino squisito per il mio palato. Però appunto, lo sguardo critico sull'alta borghesia non mi è sembrato poi così critico da farmi scervellare a fine film, così come era quasi prevedibile la quasi satira nei confronti della chiesa nella seconda parte di film, dove la situazione si fà più caotica
    Spoiler:
    In tutte le scene con "La Santa" torna il Sorrentino surreale e compiaciuto fino a spingere il piede sull'acceleratore al massimo, fortuna che oltre a Servillo si aggiunge il grande Herlitzka che ho trovato estremamente divertente nel breve spazio che gli viene dedicato come cardinale che sciorina ricette a tavola e alla fine benedice Jep lasciandolo ai suoi dubbi sulla spiritualità e andandosene solennemente avvolto dall'oscurità
    E quindi si, il film mi è piaciuto se si entra nell'ottica Sorrentiniana di film che si regge su le riprese aeree mozzafiato, le carrellate che non si contano, gli zoom e i reverse zoom, le esplosioni di luci e di montaggio freneticissimo, stavolta se possibile ancora di più....e la colonna sonora ottima come detto. La stoccata vincente però la darebbe se a sorreggerlo ci fosse una scrittura del film un pò più solida e interessante e non con scene che spesso vengono sbrogliate dalla battutina salvatutto....da questo punto di vista la struttura portante di film come "L'uomo in più" e "Le conseguenze dell'amore" li vede da debita distanza Ho messo 7 cmq
  • nozem
    nozem
    Livello: 0
    N° Post: 3355
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    magnifico. fotografia superba, sceneggiatura e regia fantastiche, servillo superiore.
  • Lucignolo
    Lucignolo
    Moderatore
    N° Post: 10016
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    Visto. Non mi ha convinto del tutto, anzi mi è parso abbastanza vago il film, piuttosto schematico e uno sceneggiatura senza un vero capo ne una coda, più al servizio dell'estro di Sorrentino che allo spettatore, da salvare invece gli splendidi scorci visivi di Roma dall'alto delle terrazze borghesi, sempre una delle più belle città al mondo....e un Toni Servillo gigantesco, a perfetto agio nel suo ruolo simil-Mastorianni felliniano.....tirando le somme non sò se è più fiacco anche di this must be the place...forse si Ma più tardi aggiungerò altro facendo mente locale
  • Lucignolo
    Lucignolo
    Moderatore
    N° Post: 10016
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    Vado stasera e se faccio in tempo commento. Spero che sia un buon film quantomeno
  • Hushabye
    Hushabye
    Livello: 0
    N° Post: 5423
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    Originariamente scritto da Intrinseco
    Deludente, il trailer aveva già detto tutto: qualche bello scorcio di Roma e un monologo che espone didascalicamente l'unico mezzo concetto alla base del film. Un concetto banale, cinematograficamente (ma non solo) stravecchio e reiterato fino allo sfinimento attraverso metafore da quattro soldi o scambi di battute sentenziosi almeno quanto il monologo di cui sopra. Resta un lato tecnico che non lascia il segno, considerando che sulle doti tecniche di Sorrentino c'erano pochi dubbi. Comunque Roma è meravigliosa da ovunque la si guardi, e se si hanno i mezzi per inquadrarla dai punti giusti è tutto molto più facile. A parte questo, mi è sembrato un esercizio di stile piuttosto sterile, esattamente come This must be the place. Non vedo un'idea di cinema, c'è solo la costante ricerca dell'inquadratura ad effetto, magari arricchita con qualche elemento straniante di sicuro impatto.
    esatto
  • Intrinseco
    Intrinseco
    Livello: 0
    N° Post: 35
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    Deludente, il trailer aveva già detto tutto: qualche bello scorcio di Roma e un monologo che espone didascalicamente l'unico mezzo concetto alla base del film. Un concetto banale, cinematograficamente (ma non solo) stravecchio e reiterato fino allo sfinimento attraverso metafore da quattro soldi o scambi di battute sentenziosi almeno quanto il monologo di cui sopra. Resta un lato tecnico che non lascia il segno, considerando che sulle doti tecniche di Sorrentino c'erano pochi dubbi. Comunque Roma è meravigliosa da ovunque la si guardi, e se si hanno i mezzi per inquadrarla dai punti giusti è tutto molto più facile. A parte questo, mi è sembrato un esercizio di stile piuttosto sterile, esattamente come This must be the place. Non vedo un'idea di cinema, c'è solo la costante ricerca dell'inquadratura ad effetto, magari arricchita con qualche elemento straniante di sicuro impatto.
  • RedLion
    RedLion
    Livello: 1
    N° Post: 4668
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    Originariamente scritto da Zeno
    Porc...se ha perso attrattiva Sorrentino abbassiamo la serranda e via Vado sicuramente la prossima settimana.
    L'unico regista italiano insieme a Garrone che sono degni di essere definiti tali
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