Il quindicesimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. segna un punto di rottura tra due precise continuity: su decisione dell'agente Phil Coulson al termine di questo episodio si punta dritti alla caccia all'uomo, per poter trovare tutte le risposte che lui e Skye cercano e che noi spettatori ugualmente attendiamo di conoscere. Il crescendo continua a raccogliere consensi e il climax ascendente della produzione si conferma vincente in quella che è una puntata miscelata di azione e pathos, fomentata dal sottotesto che fornisce ulteriori dettagli sull'etica di Coulson.
Dove eravamo rimasti - Dopo aver iniettato il farmaco GH-235 a Skye salvandole la vita, Phil inizia la ricerca del comandante Fury per potergli porre le domande che porta con sé: la summa, la principale, è quella sul corpo alieno dal quale viene prodotto l'antidoto che ha salvato la sua vita e quella di Skye. Le domande portano tutte al progetto T.A.H.I.T.I.
ALERT SPOILER
La prima rottura con il passato ce la fornisce lo stesso Coulson, che per la prima volta dopo 14 episodi alla domanda su come fosse Tahiti risponde "fa schifo" piuttosto che "un posto meraviglioso": finalmente i nodi iniziano a venire al pettine e la trama orizzontale inizia a correre più velocemente verso una risoluzione del caso che fa da fulcro all'intera serie, la resurrezione di Phil. Nel mentre, però, la trama verticale viene infarcita di un nuovo avversario da combattere, Lorelei: giunta da Asgard, la strega si presenta con una grande forza interiore, capace di sottomettere qualsiasi uomo al suo volere. Un modo simpatico di dire che il suo charme è assolutamente vincente: con l'intenzione di dominare la Terra inizia ad assoldare un esercito di bikers dalle poche speranze, fino all'arrivo di Lady Sif, lo special guest Marvel. La sua comparsa, oltre a donare alla serie un'aggiuntiva forza da parte del cast prendendo in prestito un personaggio dalla saga cinematografica di Thor, dà anche lo spunto decisivo per la rivoluzione dell'animo di Coulson.
Sif risponde a Odino in ogni situazione e momento, senza mai compromettere il suo rapporto di rispetto e di sottomissione al padre degli dei; così dovrebbe fare anche Phil, che da sempre ha vissuto nel rispetto di Fury e dell'organo S.H.I.E.L.D. Le continue menzogne, però, e le perplessità che lo attanagliano dalla fine della quattordicesima puntata, che coincide con la scoperta della fonte del GH-235, lo conducono a una decisione estrema e definitiva: la risposte vanno trovate e insieme con Skye decide di avviare la ricerca definitiva, che li condurrà a scoprire la verità.
Il cliffhanger, ancora una volta servito in maniera magistrale, è dietro l'angolo: sull'aereo c'è qualcuno che conosce già le risposte e alla confessione di Coulson, prontamente origliata, comunica le sue intenzioni al quartier generale, pronto a tarpare ancora una volta le ali alla verità.
L'intera puntata, dicevamo, offre delle buone soluzioni di sottotesto per Phil Coulson, che mostra qualche sfaccettatura debole e umana ancora non emerse nel corso dei primi 14 episodi: l'infallibile agente al servizio di una delle forze più potenti al mondo deve cedere dinanzi alla sua etica e tentenna laddove Skye è pronta a ribattere. Sono vivi e questa è l'unica cosa che loro dovrebbe interessare sul GH-235, un farmaco infallibile: eppure per l'Agente la possibilità di avere degli effetti collaterali è decisiva e determinante. Il suo desiderio di essere lasciato morire è ancora di più forte, perché per quanto possa essere ancora vivo la sua condizione è piena di domande. Lodevole invece l'ergersi caratteriale di Simmons, che in qualità di scienziata al servizio dello S.H.I.E.L.D. urla, con grande piglio, a Coulson di dover continuare la sperimentazione sul farmaco, autorizzazione prontamente respinta da quest'ultimo per ovvie motivazioni. Elementi che potenziano i personaggi della Marvel e che spingono il successo della seconda metà narrativa verso alti lidi.