Oculus

Voto: 3/5 - 
Titolo Originale: Oculus
Un film di Mike Flanagan. Sceneggiatura: Mike Flanagan, Jeff Howard
Genere: Horror - Stati Uniti (2014) Durata: 105min.
Produzione: Intrepid Pictures, Blumhouse Productions, WWE Studios. 
Distribuzione: M2 Pictures
Data Uscita cinema: 10/04/2014
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Un misterioso specchio intreccia i destini di due fratelli con un passato da dimenticare.

É reale o solo immaginazione? É tutto un sogno o sta effettivamente accadendo? Questi sono i quesiti che tengono lo spettatore incollato allo schermo durante il susseguirsi di continui flashbacks che si fondono con il presente. Sin dai primi istanti, note tetre e cupe ci inseriscono in un'atmosfera angosciante e di suspense continua. Tim é divorato dai sensi di colpa a causa di una tragedia di cui non si deve sapere troppo. E' stato sottoposto per anni al lavaggio del cervello da parte di un team di psicologi che lo hanno portato alla realtà dei fatti materiali, facendogli credere che tutto accade per una ragione e che non esiste il paranormale. Kaylie invece, ha vissuto da sola la sua travagliata adolescenza e ha dovuto superare ciò che é accaduto alla sua famiglia, senza l'aiuto di nessuno. Il suo bisogno di riscatto risiede nella maniacalità del programmare i suoi movimenti. Ha bisogno di mostrare e condividere con il fratello, ancora fragile ed instabile, ció che ha scoperto negli anni sullo specchio, unico vero colpevole:"You must be hungry". Kaylie sente la necessità di fare i conti con una verità che le é stata negata. La freddezza e la lucidità delle sue azioni che si tramutano in un viaggio attraverso i ricordi che come incubi si insidiano nella mente della ragazza. Lo stesso delirio che lentamente fa riaffiorare al fratello reminescenze sepolte in un angolo della sua immaginazione di bambino traumatizzato, facendogli perdere nuovamente contatto con quella realtà che si trova a vivere in modo confuso e non del tutto consapevolmente. "Don't forget our promise" dirà Kylie a Timbo, a testimonianza di un legame profondo di amore fraterno, sottolineato da intensi scambi di sguardi, specchio della loro anima. Un passato lontano che non cesserà mai di ripresentarsi, facendo precipitare i due fratelli in un circolo vizioso, da cui non si può scappare.


Oculus nasce come corto low-budget, talmente acclamato dai fan del genere, che la reputazione di Mike Flanagan é decollata in breve tempo, portandolo a sviluppare l'idea originaria, in cui era presente solo un attore in una stanza bianca. Sin dalle prime battute, ci si rende conto di come il regista, nonché sceneggiatore, sia riuscito a ben delineare i personaggi, a catturare l'interesse dello spettatore mediante la caratterizzazione degli stati d'animo dei protagonisti, attraverso l'utilizzo degli occhi come mezzo espressivo. Scambio di sguardi per intendersi senza dover necessariamente parlare. Un buon livello di recitazione, completa la continuità narrativa che, considerando i repentini flashbacks, risulta chiara e ben riuscita.

Notevoli i ruoli femminili: Kaylie è Karen Gillan, una giovane e talentuosa attrice scozzese, conosciuta principalmente per aver interpretato Amy Pond nella serie televisiva "Dr. Who",che ci fa immedesimare completamente nel ruolo interpretato, anche nella sua versione da bambina, impersonata dalla piccola Annalise Basso, che risulta ben predisposta per questo genere di ruoli. Giovane promessa Brenton Thwaites che ci dà prova del suo esprimersi a più livelli dando grande profondità alle sfaccettature problematiche del suo ruolo. Drammaticità e tensione accompagnate egregiamente dalla macchina da presa, un uso del campo-controcampo focalizzato sugli intensi scambi di sguardi dei protagonisti, un utilizzo della soggettiva come immedesimazione nella condizione di paura che affligge i ragazzi, con veloci carrellate, che proiettano lo spettatore in un clima di angoscia. L'ambientazione, piuttosto semplice, gioca piú che altro sull'effetto di luci e ombre che si alternano in modo spasmodico per mantenere alto l'horror mood e possiamo notare una minuziosa ricerca degli oggetti, intesi come passaggio da un mondo all'altro, riuscendo comunque a mantenere il focus sul susseguirsi delle scene retrospettive. Di grande effetto scenico l'imponente specchio, come elemento integrante del lungometraggio, presente quasi come se fosse lui il protagonista assoluto.

Make up ed effetti speciali ben riusciti, donano più veridicità ed autenticità all'atmosfera di tensione. Flanagan e il suo team sono sicuramente riusciti a creare un prodotto accessibile ad un pubblico vario, realizzando uno Shining a basso costo, che, pur intrattenendo per tutti i 105 minuti, comunque non vi farà passare una notte insonne.
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  • Numero commenti: 2
  • orochi72
    orochi72
    Livello: 5
    N° Post: 13
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    In effetti, in film, per quanto non faccia paura ( come la stragrande maggioranza dei film horror di oggi,che non riescono a variare di molto la formula) è veramente ben fatto...L'idea dello specchio, poi, sarà anche un vecchio clichè, ma era un pò di tempo che non lo riproponevano in un film come cardine centrale
  • The Dark Soul
    The Dark Soul
    Livello: 4
    N° Post: 551
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    Visto sabato sera, mi è piaciuto. Da tempo avevo perso il feeling con il cinema horror, pensavo di essere troppo adulto per godermelo. Poi ho visto "L'Evocazione", ed è stato un fulmine a ciel sereno. Questo Oculos non è stato altrettanto spaventoso, ma sicuramente tiene bene incollati allo schermo. Non un capolavoro ma sicuramente meritevole di essere guardato.
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