Un agente della CIA appena congedato dal suo ruolo, si troverà in bilico tra la vita e la morte, combattendo tra il desiderio di recuperare un rapporto inesistente con la sua famiglia e la necessità di abbandonare un mestiere da cui non riesce a distaccarsi.
Ethan ha dedicato tutta la sua vita alla CIA. Non abbandonerebbe mai per scelta il suo pericoloso mestiere; solo una costrizione potrà convincerlo a lasciare tutto quello per cui ha sempre vissuto. La sua famiglia è ormai una sconosciuta e chiama la figlia solo nel giorno del suo compleanno, per auto-convincersi di non averla propriamente abbandonata. I suoi modi un po’ rudi e obsoleti ci fanno riaffiorare alla mente il violento ma gentile Jean Reno nei panni di León, personaggi nati entrambi dalla penna di Luc Besson. Un manesco dal cuore di pietra che solo un'adolescente riuscirà a scalfire. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, e così Ethan nel momento in cui si rende conto di poter rimediare alle sue mancanze, passando del tempo con la sua famiglia ritrovata, si rimette di nuovo in gioco, ma questa volta per salvarsi la vita. Si ritrova così con due piedi in una scarpa e con una decisione impossibile da prendere: "Kill or die". Ma l'ex agente della CIA non molla la presa e non si arrende davanti a nulla. Si trova ad affrontare un'enorme sfida: rimanere 3 giorni con sua figlia tenendola lontana da tutta la violenza di cui si è circondato. Non è mai troppo tardi per rendersi conto degli errori commessi e per riprendere le redini della propria vita.
Kevin Costner è l'uomo perfetto per interpretare questo duro dal cuore tenero: il fascino di certo non gli manca e con i suoi modi ruvidi e goffi, rende il personaggio di Ethan piacevole e ben riuscito. La piccola Zooey, Hailee Steinfeld, già nota per aver vinto numerosi premi per Il Grinta, si immedesima perfettamente, con il suo sguardo espressivo, nella teenager americana trapiantata in Europa, con un carattere ribelle, ma tutto sommato ancora addomesticabile. La sexy Vivi è Amber Heard. La brava e bella per eccellenza. Cinica, fredda e versatile.
Il regista, McG, ci da prova di grande coraggio, osando un action movie a Parigi, la città dell’amore per antonomasia. I paesaggi sullo sfondo scorrono continuamente e sono presenti per tutta la durata del lungometraggio, quasi come fosse anche la città una protagonista attiva. L’impronta di Luc Besson si nota: il suo inconfondibile stile visivo e l'ironia divertente dei suoi personaggi anche in momenti poco consoni al contesto, pugni e sparatorie che tutto sommato non sembrano nemmeno così violenti, e, anzi, ci fanno sorridere.
Molto riuscita l’alternanza fra scene di inseguimenti in vecchio stile e flashbacks di una storia di vita vissuta come ricordo di un passato lontano. Una bicicletta viola e una suoneria preimpostata sul cellulare di papà ("I don't care – i love it” degli Icona pop) come contrapposizione tra genitori assenti e figli in cerca di attenzioni. Un ritorno al passato in una Parigi tutt'altro che romantica, condito da stereotipi razziali e da gags giocate su equivoci in situazioni scomode, rendono questo thriller action un divertente passatempo.