Due adolescenti malati di cancro, Hazel e Augustus, si conoscono in una seduta di terapia di gruppo e cominciano a frequentarsi. Entrambi grandi fan dell’autore del libro "Un’afflizione imperiale", organizzeranno un viaggio ad Amsterdam per conoscere lo scrittore che amano. Il destino però ha in serbo per loro diverse sorprese.
“Un piccolo infinito. Un per sempre dentro un numero finito di giorni”
Colpa delle stelle - film che parla di due adolescenti malati di cancro che si innamorano e vivono un’incredibile passione - può sembrare, a un primo avviso, la classica storia strappalacrime che da Love Story in poi ci ha fatto riempire i fazzoletti, ma in realtà potreste rimanere sorpresi dal vedere come l’opera di Josh Boone, tratta dal romanzo di successo di John Greene, riesca a regalarvi molte risate e tanti sorrisi, a dispetto del tema trattato.
Hazel Grace (una sobria e misurata Shailene Woodley) è una diciassettenne molto matura per la sua età, la ragazza infatti è affetta da un tumore alla tiroide e ai polmoni che l’ha costretta a crescere in fretta, Augustus (Ansel Elgort) invece è uno spigliato diciannovenne dalla battuta pronta che ha dovuto affrontare l’amputazione di una gamba a causa di un osteosarcoma. I due si incontrano per caso durante una riunione di un gruppo di sostegno e, in breve, scatta il colpo di fulmine.
Colpa delle stelle, infatti, sta a metà strada tra il melodramma e la commedia romantica, alternando dramma e leggerezza in modo molto equilibrato grazie all’efficacia dei dialoghi e una solida sceneggiatura capace di accompagnare l’evoluzione del rapporto che lega i protagonisti, due ragazzi che, apparentemente, potrebbero essere una coppia come tante, se solo non fosse per la minaccia pendente che grava su di loro e che li rende più maturi e consapevoli. Il film, come accennato, riesce nell’ardua impresa di non scivolare né nel cinismo, nonostante le numerose battute su morte, inevitabile finitezza dell’esistenza e simili, né nella lacrima facile a tutti i costi, benché alla fine, anche i più tosti, potrebbero trovarsi a cercare di nascondere una lacrimuccia di troppo.
Colpa delle stelle si rivela un’opera delicata e coinvolgente, volta sì a catturare un pubblico di ragazzi, ma capace di intenerire anche gli altri con la freschezza dei protagonisti. Da non dimenticare infine i comprimari come Laura Dern, nei panni di una madre in ansia per la salute della figlia e Willem Dafoe in quelli di un misantropo scrittore.
Decisamente un film da non perdere.