Amore e amicizia a Paros
Dopo la maturità, il viaggio: gli ex compagni di classe che nel film precedente hanno dovuto affrontare per la seconda volta gli esami di maturità, ora decidono di concedersi quella vacanza a Paros che non riuscirono a fare ai tempi del liceo. Ma l'isola greca pullula di tentazioni che metteranno alla prova Giorgio e Lorenzo, già impegnati, mentre Piero vedrà l'avventura di una notte trasformarsi in un sentimento più forte. Intanto, Virgilio ed Eleonora si troveranno a passare parecchio tempo insieme...
Commedia immatura?
Messo in cantiere a tempo di record, con un soggetto fragilino che profuma di espediente commerciale (il viaggio post-maturità), il sequel di Immaturi è l'emblema fedele - e ben poco lusinghiero - di quel cinema italiano "medio" che annaspa nella carenza d'idee, nella ripetizione dei caratteri e nell'iterazione di un preciso modello sentimentale, ovvero l'intreccio nostalgico-amoroso fra individui che dovrebbero (o vorrebbero) rispecchiare il pubblico... "medio", per l'appunto. Ma è un gioco ormai abusato, una formula che non ha più respiro: i soliti (tipici?) turisti italiani in vacanza - con un atteggiamento nei confronti della località greca, e dei suoi abitanti, simile a quello che gli americani in genere riservano alla realtà nostrana - si affannano tra sgangherate avventure di coppia, tradimenti piccoli o grandi, e fughe da potenziali amanti come nella più becera tradizione delle commedie nazionalpopolari, risparmiandosi almeno le volgarità. Giusto un paio di momenti di humour cinico strappano il sorriso, poiché il resto ha ben poco da dire e ancor meno da mostrare, limitandosi alla semplice confezione di qualche paesaggio da cartolina.
Le "gesta" dei protagonisti sono contrappuntate da scelte musicali modaiole, quasi casuali nella loro funzione di accompagnamento a determinate sequenze, e l'unico pregio dei personaggi è quello di suscitare, a tratti, un po' di tenerezza: vagamente patetici, afflitti da problemi più o meno gravi, si trovano tutti a fare i conti con il terrore della solitudine, che combattono in una perenne tensione verso gli altri (Bizzarri che cerca l'avventura, Kessisoglu e il flirt via sms, Memphis e la proposta di matrimonio, la Angiolini che spinge perché il gruppo faccia qualcosa assieme...), ma i loro desideri devono spesso infrangersi contro il muro spietato delle circostanze. Il finale, in tal senso, è curiosamente aperto a varie possibilità, e poco risolutivo nei confronti di alcuni intrecci; ma ci si arriva con troppa fatica, e i 110 minuti di durata si rivelano troppi per una commedia di questo tipo.
Poco brio, umorismo altalenante, pochissime idee.