Masters of Sex

Voto: 4/5 - 
Titolo Originale: Masters of Sex
Un film di vari. Sceneggiatura: Michelle Ashford (ideatrice)
Genere: Drammatico, Biografico - Stati Uniti (2013 - in corso) Durata: 60min.
Produzione: Sony Pictures Television. 
La prima stagione di Masters of Sex è stata un piccolo gioiello in grado di ottenere la quasi totalità di recensioni positive; ma i nuovi episodi della serie incentrata sulle ricerche – sugli amori e sui sentimenti – dei pionieri della sessuologia, William Masters (Michael Sheen) e Virginia Johnson (la bellissima Lizzy Caplan) hanno eguagliato la prima stagione con un consenso di critica praticamente unanime.

Dove eravamo?

Nella scorsa stagione abbiamo seguito il processo di avvicinamento tra Bill Masters e Virginia Johnson, che ci ha condotti al più importante sviluppo del loro sex study, ma che ha causato l’allontanamento del Dottore dal suo originario luogo di lavoro. Con questo nuovo inizio le vite dei due protagonisti sono saldamente intrecciate, eppure, restano incredibilmente lontane.

Ci siamo fermati lasciando Bill e Virginia fermi sulla porta di casa, in una notte di pioggia come si confà al migliore dei cliché. La seconda stagione di Masters of Sex riprende proprio da qui, costruendo attorno a quel momento l’intera première: attraverso un gioco di punti di vista e focalizzazioni (la parallasse, da cui l’episodio 1 prende il titolo) che rivela da subito una sensibilità sempre più attenta alle relazioni, ai caratteri e ai punti di forza e debolezza dei personaggi.

Dove siamo

In questa seconda stagione Masters of Sex esplora e racconta di rapporti che si incrinano, di battaglie perse già in partenza, di nuovi sviluppi, lacrime e delusioni che condizionano la fragile – ma sempre più profonda – relazione che intercorre tra i personaggi: tra Bill e Virginia, tra Bill e la moglie Libby, tra Libby e la domestica Coral, tra Virginia e la dottoressa DePaul.

In questa stagione, comunque, c’è un punto fermo ormai evidente: si parla di donne.
E si parla di donne contrastanti, complesse e delineate a tutto tondo: piene di sfaccettature anche se calate in un contesto difficile, quello dell’America degli anni ’50.

Il confronto tra le personalità delle donne di Masters of Sex risulta essere particolarmente illuminante per costruire una visione del mondo di cui si fanno portatrici: se da un lato Virginia sottolinea ancora una volta la sua impossibilità a seguire il percorso canonico per quanto concerne lavoro e soprattutto vita privata, la DePaul ribadisce sempre l’importanza della fatica e dell’impegno alla base di qualsiasi momento della vita, e Libby, invece, cade vittima delle sue frustrazioni e fallimenti che la imprigionano in una maschera di Padrona di Casa che, sentiamo, non le appartiene.

Le donne sono il simbolo della visione alla base della serie stessa: il progresso come lotta contro la società, portato avanti da singoli che possono cambiare, tramite il potere delle loro azioni, il corso delle cose. Donne diverse tra loro, ma che cercano tutte in qualche modo di costruire la propria identità rivendicando un’immagine di sé che le soddisfi, senza accontentarsi di quella che i rispettivi consorti hanno cucito loro addosso.

In tutto questo si erge un personaggio maschile, l’apparentemente algido e impenetrabile William Masters, posto di fronte a un momento di vita veramente difficile. Michael Sheen è bravissimo nel rendere tutta la vulnerabilità del carattere del suo personaggio, in cerca di una verità e di un amore e di un riconoscimento sociale dalla comunità medica che, di puntata in puntata si fanno, vicinissimi e lontanissimi.

Oltre ai sentimenti e alle vicende strettamente personali dei due protagonisti principali, questa seconda serie di Masters of Sex, più in generale, trova nella messa in scena dei legami interpersonali il suo punto di forza, molto più che nella rappresentazione del sesso e degli studi su di esso. Costruisce la propria trama attorno ad un tema più profondo: l’evoluzione consapevole, il concetto di autodeterminazione e rappresentazione del sé, che è il filo conduttore delle vicende e delle scelte dei personaggi principali.

Manca ancora qualche puntata alla conclusione della serie ma, ad oggi, il nostro giudizio si conferma assolutamente positivo e la qualità della scrittura e della costruzione dei personaggi da parte degli attori lascia ben sperare nel futuro di Masters of Sex.
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